Quando ero bambino

Cittadella di Alessandria – 1953 – Io, in primo piano, mentre osservo il Generale che consegna a mia madre la Medaglia d’Oro. alla memoria in ricordo di mio padre.

Quando ero bambino mi portarono a casa il padre su un carro ucciso da 97 colpi di mitra e per sopportare il dolore della “esperienza” e della perdita lavorai inconsapevolmente per “spegnere le emozioni” e tacitare l’amigdala.

La situazione si protrasse per molti anni. Prendevo 9 o 10 in matematica o in critica letteraria ma se dovevo imparare a memoria qualche cosa o usare la fantasia per scrivere racconti era una tragedia.

Divenni estremamente capace in matematica ma se dovevo ricordare a memoria o fantasticare tutto mi diventava difficile.

Quando, all’università, si trattò di memorizzare le 200 pagine di caratteristiche degli acciai del libro di costruzione di macchine ci piansi sopra.

Tanto più che ero considerato “il mago dei computer” e per fare il calcolo delle armoniche fondamentali di una struttura avevo smesso di usare il regolo ed avevo programmato un Olivetti 101 con il quale facevo il calcolo in 1/100 del tempo impiegato con il regolo!.

Più tardi, mentre seguivo le lezioni di un master in ingegneria biomedica e facevo parte di un gruppo di ricerca dell’INFN, conobbi un mio coetaneo che, in Inghilterra, stava lavorando ad un “manuale di istruzioni per l’uso del cervello”.

Le lezioni del master sul cervello, le esperienze vissute assistendo ad operazioni, a cranio aperto, sul cervello di malati di Parkinson mi avevano fortemente interessato e quindi cominciai a seguire i suoi lavori.

Quel mio coetaneo, del quale conservo libri con dedica, si chiama Tony BUZAN ed è oggi la massima autorità nel campo delle conoscenze sul modo di funzionare e di utilizzare al meglio il potenziale contenuto nel cervello degli umani.

Dopo 45 anni di studi e ricerche oggi io conosco più della maggior parte di ogni altro sulle strategie di utilizzo delle potenzialità del cervello umano. Leggo un libro di 200 pagine in un’ora e contemporaneamente ne faccio un film e ne memorizzo il contenuto integrandolo con le conoscenze pregresse.

I vecchi problemi di “ricordare a memoria” sono spariti e la mia fantasia si è sviluppata in modo incredibile!

E le mie capacità cerebrali CONTINUANO A CRESCERE nonostante il trascorrere degli anni!

Se penso alle mie capacità di apprendere quando avevo 20 o 30 anni e le confronto con quelle di oggi resto sempre affascinato dal potere racchiuso nelle nostre scatole craniche!

(Vin – 20190328 – Continua)